Tony Gentile aprile, 2020

Quella scrivania mai vista

29 Settembre 2015, Papa Francesco in visita alla Casa Bianca. Non sono mai stato dentro lo studio ovale e sto per entrarci per la prima volta, ma ho impressa in mente la foto del piccolo John Kennedy Jr che gioca sotto la scrivania del padre, un luogo mitico e pieno di storia. Sembrerà strano ma quella scrivania, quella finestra “ovale” che tutti conosciamo a memoria per averla vista centinaia di volte in TV o al cinema io non l’ho vista. Non dico che non ci fosse ma io non l’ho vista. Il perchè è presto spiegato. La tensione è altissima, dopo avere fotografato l’arrivo del Presidente Obama e Papa Francesco nel portico delle Rose con una luce complicata e un bianco accecante vengo accompagnato, insieme ad un altro piccolo pool di fotografi, dentro lo studio dove li avrei fotografati durante il loro incontro privato.

Un paio di minuti dopo il loro passaggio ci accompagnano velocissimamente dentro lo studio ma qui viene il primo grande dubbio, che luce ci sarà dentro? Io non ci sono mai stato, gli altri fotografi del pool della White House lo sanno perfettamente ma non c’è il tempo per chiederlo e probabilmente non me lo direbbero neanche. Mentre mi avvio con il gruppo scorgo una porta a vetri, guardo istintivamente dentro e vedo che quello è lo studio ovale, allora porto agli occhi la macchina fotografica e scatto una foto, giusto per capire che luce c’è dentro e impostare velocemente.

Il resto è un ricordo confusissimo con l’adrenalina a mille e una tensione pazzesca. Solo qualche giorno dopo, rivedendo i files ho realizzato meglio quello che era successo. 124 fotografie in 62 secondi, questo il tempo che ho trascorso dentro il mitico studio Ovale, scattando praticamente quasi in continuazione.

Della scrivania di John John e della parete ovale, manco a parlarne. Però il lavoro è stato portato a casa e siccome era un pool in cui stavo lavorando anche per le altre agenzie internazionali del pool Vaticano la cosa più importante da fare era questa.

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